Gruppo Hera vince per inclusione e diversità il premio per le aziende che puntano sulla soddisfazione dei dipendenti
Hera – gruppo bolognese composto di quasi novemila dipendenti che ogni giorno servono oltre 4 milioni di utenti – è la prima multiutility del prestigioso ‘Diversity and Inclusion Index’ di Refinitiv Thomson Reuters, che ogni anno analizza oltre settemila aziende quotate in tutto il mondo, per orientare gli investitori verso realtà che, oltre ai risultati economici, dedicano particolare attenzione alla soddisfazione dei propri lavoratori. Riconoscimento che si aggiunge alla certificazione `Top Employers’ ottenuta per il decimo anno consecutivo. Il presidente Tomaso Tommasi di Vignano nell’intervista rilasciata ad Andrea Ropa e apparsa sulle pagine del QN Economia, sottolinea come attraverso la valutazione del ruolo dei lavoratori si inneschi un circolo virtuoso che impatta positivamente non solo sull’individuo, ma sui risultati stessi dell’azienda: “Del resto, i nostri dipendenti sono essi stessi cittadini dei territori che serviamo. E investire su di loro è un dovere su cui vogliamo continuare a impegnarci”. Il Gruppo Hera ha reso l’obiettivo sostenibile attraverso Hextra, “un modello di welfare efficiente moderno e flessibile rispetto alle esigenze familiari e personali dei nostri dipendenti” sul quale sono stati investiti oltre quattro milioni di euro solo nel 2018.
Inoltre, con Heracademy, la Corporate University del Gruppo, lo scorso anno sono state garantite in media 30 ore di formazione a ogni lavoratore. Formazione che si unisce alla digitalizzazione (la quale favorisce un progetto di smart working che interessa circa 1.500 dipendenti del Gruppo) e si allarga poi a tutti i benefit relativi alle agevolazioni per asili nido e centri estivi e ai contributi per l’istruzione e borse di studio. Al fine di tutelare la diversità e l’inclusività, il Gruppo ha inoltre introdotto nel 2011 la figura del Diversity Manager per il coordinamento di tutte le attività aziendali dedicate alle pari opportunità, alla tutela delle diversità e dell’inclusione: “abbiamo la più alta percentuale di donne dirigenti, il 19%. E sono in aumento le donne nei ruoli direttivi: nel 2018 erano il 32,3% del totale”.
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Novembre 18, 2024