9 Luglio2025

Conte (ENPAP): aumentano gli psicologi e i rendimenti della cassa (4,4%)

ENPAP

Il risiko bancario di Mediobanca, il commento di Federico Conte Presidente di ENPAP

Molte Casse di previdenza private o privatizzate sono coinvolte nel risiko bancario di Mediobanca. E non solo. Da Enpam a Inarcassa, passando per Cassa Forense ed Enasarco. Abbiamo voluto sentire il parere di una cassa “minore”, per patrimonio, rispetto alle prime quattro o cinque Casse, ma assai “protagonista” anche per lo sviluppo delle attività dei professionisti iscritti. Parliamo di Enpap, la Cassa degli psicologi, professione sempre più spesso sugli scudi. Da poche settimane al vertice dell’Enpap si è insediato un nuovo presidente, Federico Conte, al quale abbiamo posto alcune domande sul tema.

1.Il risiko bancario e gli investimenti connessi di molte Casse, non le sembra un investimento troppo speculativo (e politico) rispetto agli obiettivi di lungo periodo degli investimenti per chi deve assicurare una pensione ai propri assistiti?

La strategia di investimento di ciascuna cassa è influenzata prevalentemente da fattori quali, il profilo delle passività, le dimensioni del patrimonio investibile, le dimensioni della struttura interna dedicata agli investimenti, gli obiettivi di performance stabiliti e il profilo di rischio. A volte si possono fare scelte più rischiose su una parte del portafoglio complessivo, considerando anche che l’orizzonte temporale è di lungo periodo, perché se è vero che le Casse debbano assicurare le pensioni agli iscritti, è anche vero che la rivalutazione delle somme versate, che è direttamente collegata alla performance degli investimenti, può cambiare di molto l’importo della pensione. L’ENPAP, già da tempo, ha adottato una politica che prevede di investire nei mercati azionari e obbligazionari societari esclusivamente tramite gestori terzi specializzati, quindi noi non facciamo operazioni dirette, ma questo non significa che le scelte delle altre Casse non siano corrette, coerenti con i propri obiettivi di performance, o addirittura lungimiranti.

2.Quali sono gli asset allocation di Enpap?

L’Asset Allocation di ENPAP per il triennio 2025-27, che per trasparenza l’Ente pubblica sul proprio sito, è la seguente:

 

Classe di Investimento

Peso Strategico

Strumenti di Liquidità

2,0%

Obbligazionario

49,0%

Azionario

24,0%

Investimenti Alternativi Illiquidi

15,0%

Immobiliare

10,0%

L’allocazione tiene ovviamente conto dell’analisi integrata dell’attivo e del passivo (cosiddetta “Asset Liability Management”) e ha un obiettivo di rendimento a lungo termine, ovvero 35 anni, pari al +4,3% nominale e +2,3% reale. Il livello di rischio atteso, ovvero volatilità annua, è pari invece al 6,3%, con una perdita massima attesa in un singolo anno pari al -4,6%.

3. La recente indagine della Bicamerale sul controllo degli enti previdenziali ha messo in luce che nonostante i molti advisor ingaggiati dalle Casse i rendimenti medi si attestano su quelli del Btp trentennale. C’è qualcosa che non va nei consulenti, o in chi li ingaggia?

Il “Regolamento per la gestione del Patrimonio dell’ENPAP”, approvato dai Ministeri vigilanti, prevede le figure del “risk advisor” e dell’”investment advisor”. Il Risk Advisor è esternalizzato anche per garantire al Consiglio di Amministrazione un controllo esterno e indipendente rispetto a quelli della struttura interna all’Ente. L’“investment advisor” supporta invece l’Ente nell’individuazione dei gestori terzi, soprattutto per le classi di investimento che guardano ai mercati internazionali o dove è richiesta maggiore specializzazione. L’ENPAP dal 2019 al 2024 ha ottenuto un rendimento medio annuo lordo del 4,4% (a mercato, cosiddetto fair-value) con una volatilità annua media del +6,4%. Un BTP trentennale nel 2019 offriva rendimenti a scadenza del 3,5%, ma, soprattutto tenendo conto delle fluttuazioni di prezzo avvenute nel 2022, con una rischiosità decisamente superiore.

4. A oggi in Enpap che rapporto c’è tra pensionati e lavoratori attivi?

Il Bilancio Consuntivo 2024 contava 87.308 iscritti attivi, a fronte di 7.376 prestazioni pensionistiche (tra vecchiaia e altri trattamenti), per un rapporto di circa 12:1. Solo nel 2024 si sono registrate 6.772 nuove iscrizioni e il totale delle posizioni complessive gestite dall’Ente è pari a 105.289 unità, ricomprendendo in tale ambito anche gli Iscritti cessati a vario titolo.

5. A quanto ammonta la pensione media?

Sempre utilizzando i dati al 31 dicembre 2024, la prestazione previdenziale media ammontava ad euro 3.375 annui, facendo presente che l’Ente, costituito nel 1997, non copre ancora un intero ciclo di vita professionale di un ipotetico iscritto all’Ente nell’anno di costituzione.

Marco Barbieri

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