Pubblichiamo i risultati della 2° indagine Terzo Settore & Digitale promossa da Italia non profit con il supporto di TeamSystem
Mancanza di fondi, scarse competenze e cambiamenti nella cultura interna delle organizzazioni: sono queste le più comuni barriere che rendono difficile l’adozione del digitale da parte delle organizzazioni non profit. Dalla seconda edizione di Terzo Settore & Digitale, l’indagine promossa da Italia non profit e For non profit, con il supporto di TeamSystem emerge che, dalle testimonianze di circa 500 enti, soltanto il 13,1% degli enti non profit che ha partecipato all’indagine ha incorporato il digitale in tutto quello che fa, mentre la maggioranza ha sì integrato il digitale ma senza un approccio strategico, in base alla loro esperienza sul tema della digitalizzazione con riferimento a tre aree: raccolta fondi, comunicazione e gestione delle operazioni interne e delle risorse umane (lavoratori, soci e volontari).
L’indagine parte dalla domanda “come va il digitale nella tua non profit?” e offre un quadro dettagliato sull’utilizzo della tecnologia e degli strumenti digitali in un comparto che per il 66,2% degli intervistati si reputa ancora non pienamente digitalizzato.
Gli ostacoli alla digitalizzazione del mondo non profit
Al primo posto si trova la scarsità di fondi da investire nell’adozione di nuovi strumenti e nell’adeguamento dei propri sistemi (48,6%), seguita da una mancanza di competenze interne all’ente (45,5%) e dalla necessità di avviare un cambiamento nella propria cultura aziendale per poter avviare il processo di trasformazione (25,3%). Più di un terzo degli enti ritiene invece che il proprio ente dovrebbe dare priorità ad altre sfide, sottolineando come la digitalizzazione non sia ancora percepita come una reale necessità e, al contempo, come fonte di grandi opportunità.
Non sorprende che sul tema delle skills digitali gli enti percepiscano scarsa la loro preparazione su materie che richiedono competenze altamente specifiche, come il machine learning, l’intelligenza artificiale e la cybersecurity. A stupire è la carenza percepita nell’ambito della raccolta fondi online, sulla SEO e l’advertising tutte attività chiave per la visibilità e la sostenibilità di ogni organizzazione. 6 enti su 10 non fanno raccolta fondi online e solo il 25% attiva iniziative di crowdfunding. Se da una parte poco meno del 90% delle organizzazioni possiede un sito web, dall’altra negli ultimi due anni meno del 70% si è trovato ad aggiornarlo. Tra gli enti che non possiedono un sito internet, quasi otto su 10 sono almeno presenti su un profilo social.
Considerando invece la presenza del digitale nella gestione amministrativa, dallo studio emerge come l’86% delle realtà lo abbia inserito all’interno dei processi. Più della metà degli enti però utilizza ancora libri e registri cartacei.
Solo un terzo degli enti ha ricevuto contributi esterni per finanziare gli investimenti in strumenti digitali, nella formazione di lavoratori, soci e volontari e nell’adeguamento delle precedenti strutture informatiche. A supportare il loro percorso di digitalizzazione sono principalmente Fondazioni (32,9%), la Pubblica Amministrazione (27,0%) e le Aziende (18,4%).
Fin dalla sua progettazione, l’indagine ha visto costruirsi intorno a sé una fitta rete di realtà attive nel Settore che operano per una piena crescita e digitalizzazione del non profit e della filantropia. In particolare hanno supportato il progetto: Aragorn, ArcticPenguins, Fundraiserperpassione, Fondazione Piemonte Innova, ENGAGEDin, Incomedia, Nextbit, Pensieri e Colori, Robin, Sixs, TeamSystem e TrustMe Up.
“Grazie alle risposte dei 459 professionisti del settore abbiamo potuto raccogliere spunti di riflessione per identificare traiettorie e opportunità di miglioramento nella digitalizzazione del settore. Vogliamo che questi dati siano il punto di partenza per un dialogo aperto e costruttivo tra gli enti e gli attori coinvolti nel percorso di trasformazione digitale del Settore. Dal report emergono di fatto tre elementi che stanno rendendo complessa l’adozione del digitale: fondi, competenze e cambiamenti interni. Solo parlandone queste evidenze si possono trasformare in driver di crescita per il settore per superare le barriere culturali e organizzative che ostacolano la digitalizzazione nel Terzo Settore e fornire spunti utili per orientare anche il supporto filantropico: è solo grazie all’ascolto dei bisogni del settore che si possono porre le basi per una crescita organica” – sottolinea Mara Moioli, co-Funder di Italia non profit.
“Come tech company italiana che sviluppa soluzioni digitali per la gestione del business di imprese e professionisti, abbiamo scelto di continuare ad allargare i nostri orizzonti andando a mappare, con la collaborazione di Italia non profit, lo stato dell’arte della digitalizzazione nel mondo del Terzo Settore. Forte della propria esperienza maturata lavorando alla digitalizzazione di circa 2 milioni di clienti, TeamSystem con questa analisi mira a mettere a fuoco il settore delle realtà non profit e a individuare la strada migliore per poterne supportare al meglio quello che, in molte occasioni, rappresenta il loro primo avvicinamento a strumenti digitali, mettendo a punto soluzioni software specifiche, che tengano conto delle reali esigenze di questi enti e per porci al loro fianco nella transizione verso il digitale e l’Intelligenza Artificiale”.” – rimarca Enrico Causero, General Manager Cloud Microbusiness & Digital Finance Solutions di TeamSystem.
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Novembre 18, 2024