Nasce Baze, la startup che attraverso agente AI, semplifica e contrasta la precarietà e lo sfruttamento di colf, tate, badanti e baby sitter. Con oltre 6mila lavoratori attivi, 400mila euro in stipendi regolari generati, la startup punta a ridurre significativamente il tempo di recruiting e il turnover dei dipendenti
Il lavoro domestico in Italia rappresenta un settore cruciale, ma al contempo uno dei più esposti a forme di sfruttamento e precarietà. Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Domina, ben il 51,8% dei lavoratori domestici opera in condizioni di irregolarità, un dato impressionante se confrontato con l’11,3% degli altri settori. Questo fenomeno coinvolge oltre 4 milioni di persone, tra lavoratori e datori di lavoro, e genera gravi ripercussioni economiche e sociali. Le famiglie italiane spendono ogni anno circa 6,6 miliardi di euro per il lavoro domestico irregolare, a cui si sommano i 7,7 miliardi destinati al lavoro regolare. Ma il costo del lavoro nero non si limita all’aspetto economico: priva infatti i lavoratori delle tutele legali e previdenziali, creando un clima di incertezza e insicurezza, e sottrae allo Stato risorse fiscali fondamentali.
Con l’intento di contrastare la precarietà e lo sfruttamento di colf, tate, badanti e baby sitter e semplificare la gestione dei rapporti di lavoro domestico, nasce Baze, la startup che attraverso AI e algoritmi, promuove attivamente la regolarizzazione e la trasparenza del settore. La piattaforma innovativa che permette alle famiglie di trovare, assumere e pagare collaboratori domestici referenziati e verificati attraverso un’app per smartphone.
Con un team di dipendenti che lavora da remoto dal Sud al Nord Italia, fino alla Thailandia e all’Argentina, Baze è stata fondata da 3 giovani imprenditori under 26, Davide Lauria (Bologna), Nicolò Gori (Padova) e Dario Valastro (Catania) che si sono ritrovati ad affrontare in prima persona il problema con le rispettive famiglie, ovvero la ricerca estenuante di una persona affidabile che aiuti nella cura della casa. Questa esperienza li ha spinti a ideare una soluzione innovativa.
Da luglio 2023, Baze ha registrato una crescita esponenziale: più di 6000 lavoratori sono già attivi sulla piattaforma, con €400.000 in stipendi regolari generati e una crescita mensile del 20% nei posti di lavoro creati. La piattaforma ha anche stretto collaborazioni con associazioni di categoria come Nuova Collaborazione e Assindatcolf firmatarie del CCNL domestico.
In meno di 15 minuti le famiglie ricevono i migliori candidati per la posizione lavorativa e possono svolgere videocolloqui direttamente in app in ambiente sicuro. L’app guida gli utenti attraverso l’attivazione dei contratti di lavoro e l’archiviazione sicura dei documenti, garantendo conformità legale e facilità nella gestione delle presenze mensili e delle buste paga. Per i lavoratori, Baze offre la possibilità di creare e mantenere un curriculum digitale aggiornato, accesso a offerte di lavoro su misura e notifiche istantanee per opportunità di impiego che corrispondono alle loro competenze e preferenze.
La piattaforma utilizza un algoritmo di intelligenza artificiale per pre-screening e verifica candidati rapidi, riducendo tempi e costi di ricerca e matching, e offre una gestione completa del rapporto lavorativo, inclusa la registrazione all’INPS e la gestione delle buste paga.
“La nostra visione è chiara: vogliamo che ogni famiglia e lavoratore domestico in Italia possa beneficiare della sicurezza e dell’efficienza che la tecnologia moderna può offrire”, afferma Davide Lauria, co-fondatore. “In Baze crediamo che l’innovazione sia la chiave per migliorare non solo il settore domestico ma anche la vita quotidiana di milioni di italiani. Stiamo costruendo un ecosistema tecnologico per offrire una soluzione all in one per la ricerca, l’assunzione e la gestione dei collaboratori domestici”.
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