Rapporto Welfare Index PMI Veneto: il 25,5% delle piccole e medie imprese della regione raggiunge un alto livello di welfare, superando la media nazionale, 24,7%. L’evento, presentato nella sede di Generali a Mogliano Veneto, è il secondo focus territoriale che dà seguito ai risultati nazionali di Welfare Index PMI
Welfare Index PMI è l’indice che valuta il livello di welfare aziendale nelle piccole e medie imprese ed è promosso da Generali con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio. L’evento di presentazione del Rapporto Welfare Index PMI Veneto 2024, che si è tenuto nella storica sede di Generali a Mogliano Veneto, è il secondo focus territoriale che dà seguito a quello di Milano e precede il Rapporto Welfare Index PMI 2024, che sarà presentato a Roma il prossimo 13 giugno.
Barbara Lucini, Responsabile Country Sustainability & Social Responsibility di Generali Italia e Francesco Bardelli, Chief Health & Welfare and Connected Business Development Officer di Generali Italia e CEO di Generali Welion hanno dichiarato: “Come abbiamo visto con la tappa di Milano dello scorso novembre, Welfare Index PMI si è evoluto in una nuova fase che prevede l’avvio di un roadshow di approfondimento sulla realtà locale e di incontro con le autorità e con le imprese dei territori. È un segno di maturità del progetto, che da sette anni monitora l’evoluzione del welfare aziendale nelle PMI italiane, e che intende promuovere in maniera sempre più forte la partnership tra istituzioni e imprese per rilanciare i sistemi di welfare e innovare i modelli di servizio. In Generali crediamo fortemente nel ruolo sociale dell’impresa attraverso una maggior consapevolezza in termini di welfare aziendale, come testimoniano le PMI venete che, oltre a registrare un maggior impatto sociale positivo ottengono migliori risultati di business”.
Le imprese venete sono trainanti sul piano economico, produttivo e sociale
La partecipazione delle imprese venete a Welfare Index PMI è particolarmente attiva: all’ultima edizione hanno aderito 953 imprese della regione e più di 4.000 nei sette anni del progetto, molte delle quali hanno garantito un’adesione continua, partecipando a più edizioni. Sono venete il 16% delle best practice italiane di welfare aziendale: 17 delle 121 imprese classificate nel 2022 come Welfare Champion, il livello più elevato secondo l’Indice Welfare Index PMI, e 94 delle 565 Welfare Leader, il livello immediatamente successivo. La forza del sistema produttivo regionale genera il 7,8% del PIL italiano, con circa 470.000 imprese, 96 imprese ogni mille abitanti. Una capillarità che rappresenta anche un valore sociale di rilievo: le imprese, infatti, agiscono come soggetti sociali e non solo produttivi, assumendo responsabilità verso l’ecosistema in cui operano – lavoratori, famiglie, comunità nel territorio, consumatori, intermediari e fornitori.
Le famiglie con almeno un familiare dipendente del settore privato sono in Veneto 1 milione, su un totale di 2,1 milioni di abitanti. Quindi le aziende della regione sono in grado di raggiungere, con i loro programmi di welfare, il 48,7% delle famiglie di tutti i livelli sociali. Inoltre, la capacità di crescita del sistema produttivo veneto è di assoluto rilievo: tra gli indicatori più significativi di produttività vi è il valore aggiunto per addetto, che in questa regione nel 2020 era prossimo a 46.000 euro l’anno, superiore alla media nazionale di 44.500 euro.
Per quanto riguarda i territori provinciali, possono essere raggruppati in tre fasce: l’area Nord-Est, costituita da Belluno e Treviso, raggiunge la massima quota di imprese con livello di welfare alto o molto alto: 30,8%; segue la fascia Ovest, Verona e Vicenza, con una quota vicina alla media della regione: 26,2%; infine la fascia Sud-Est, costituita da Venezia, Padova e Rovigo, con una quota del 22,2%, leggermente inferiore alla media.
In Veneto sono attivi nel welfare aziendale tutti i settori, con differenze motivate dalle dimensioni organizzative e dalla vocazione delle imprese. Menzioni particolari al Terzo Settore, a cui appartengono molte strutture che per statuto si propongono obiettivi di interesse sociale, che presenta il 58,6% di imprese con livello di welfare elevato, agli studi professionali, con una quota pari al 36,2% e all’artigianato, con il 26,7%.
La dimensione aziendale è fortemente correlata al livello di welfare: le imprese che raggiungono un livello elevato sono una vasta maggioranza tra le più grandi, 71% oltre i 100 addetti, 49,6% da 51 a 100, considerando che dispongono delle maggiori capacità economiche, di strutture professionali dedicate alla gestione delle risorse umane e di ampie platee di lavoratori beneficiari delle iniziative. Tra le imprese con meno di 50 addetti il 31,6% raggiungono un livello di welfare elevato, e tra quelle con meno di 10 addetti il 12,1%: è comunque un dato incoraggiante che rappresenta la consapevolezza acquisita, anche nelle realtà minori, del ruolo sociale dell’impresa e dell’importanza del welfare come leva di gestione del business.
Le aziende socialmente più avanzate, che concepiscono il welfare non solo come leva di gestione del sistema premiante ma come fattore strategico per la sostenibilità dell’impresa, sono in Veneto il 13,4% del totale, più che raddoppiate dal 2016 al 2023. Esse ottengono risultati migliori della media, soprattutto in termini di impatto sociale, come testimoniato da numerosi indicatori: punteggio generale di impatto, riduzione del gender gap e valorizzazione delle competenze delle donne, crescita e valorizzazione dei giovani, soddisfazione dei lavoratori e clima organizzativo, impatto sui fornitori e nella comunità locale. L’analisi dei bilanci 2022 di 495 imprese che partecipano all’Index, conferma l’impatto positivo del welfare aziendale sui risultati del business: le imprese con un welfare più evoluto raggiungono le migliori performance di produttività e di crescita dell’occupazione.
L’educazione finanziaria potenzia il welfare aziendale
Novembre 18, 2024