Servizi aziendali

20 Gennaio 2022

Oliver James: il welfare che cambierà questa nuova “era lavorativa”

Oliver James

Oliver James, recruiting firm di nuova generazione, ha stilato i 10 trend del mondo del lavoro che maggiormente si svilupperanno nel 2022. Tra questi spicca il welfare con il lavoro ibrido, la formazione e i nuovi uffici

Che ci si appresti a vivere una diversa “era lavorativa”, ne sono convinti gli esperti di Oliver James. 10 i trend innovativi elaborati seguendo l’approccio che contraddistingue questa realtà di recruiting finalizzato a mettere al centro persone e dati. Gli investimenti in materia di welfare affinché si migliori la qualità della vita e del lavoro sono i vettori principali di questo cambiamento:

  • Il lavoro ibrido diventa sempre più la normalità Sdoganato dalla pandemia, lo smart working è ormai una realtà consolidata. Dopo l’euforia iniziale questa modalità di lavoro ha mostrato anche alcuni limiti che ai lavoratori ha fatto preferire una modalità ibrida ufficio/casa. “Il pericolo di cadere nel cosiddetto ‘sempre connessi’ è stata la principale molla che ha spinto molti lavoratori a voler preferire una modalità di lavoro che conciliasse una parte smart da espletare a casa, o dove si volesse, con una in ufficio – chiarisce Pietro Novelli, Country Manager di Oliver James – Proprio questa modalità di lavoro nel 2022 sarà quella preferita, durante l’anno poi capiremo meglio quali cluster la apprezzeranno meglio in base a fasce d’età, seniority lavorativa e condizione familiare”.

 

  • Si torna in ufficio, ma l’ufficio cambia “Cominciamo già a vederne qualche esempio, ma da quest’anno in poi l’ufficio non sarà più quello che abbiamo sempre conosciuto – spiega Novelli – diventerà uno spazio polifunzionale, multiservizio e a disposizione del lavoratore 24/7. Molto più spazio sarà destinato a zone relax, al divertimento e alle attività extra lavorative. Grande attenzione al verde, con piante e giardini. Inoltre, sempre più un occhio di riguardo sarà destinato alla sostenibilità e a evitare sprechi energetici”.

 

  • Formazione continua in e-learning Le aziende da una parte ma anche gli stessi professionisti dall’altra dovranno puntare sempre più sulla formazione. Un’opportunità per la valorizzazione e lo sviluppo delle competenze e qualità dei lavoratori in un rapporto “win-win” per i professionisti stessi e per le aziende per cui lavorano. Secondo Pietro Novelli “Nel 2022 sempre più spazio all’e-learning, una soluzione perfetta in periodo di pandemia e che si adatta perfettamente a smart e remote working”.

 

  • Job rotation “Al netto degli inglesismi, la job rotation è la rotazione delle mansioni in azienda – specifica Pietro Novelli – una tecnica per niente nuova, nasce già negli anni 90, ma sicuramente efficace e che nel 2022 vedrà un rilevante sviluppo nelle aziende italiane. Questo strumento è un ottimo metodo di formazione continua dei professionisti, che li aiuta ad avere un’attitudine più aperta al cambiamento e una mentalità orientata alla crescita e all’apprendimento continuo.” In Oliver James questa metodologia viene già applicata da tempo tra i colleghi delle sedi europee che possono scambiarsi d’ufficio (sia per necessità legate al business che se richiesti dai dipendenti stessi).

 

  • Produttività con focus sugli obiettivi e non sulle ore lavorate “Sarà la parola d’ordine per quest’anno, la produttività – spiega Novelli – Lavorare a obiettivi e non a ore, con l’applicazione di modelli di management flessibili e tecnologici, come i tool di Project Management online. Durante il 2022 capiremo, così, se anche in Italia il modello di lavoro con meno ore, per esempio con la settimana corta, possa effettivamente funzionare e aumentare la produttività. Inoltre, sempre più aziende, in particolar modo quelle più grandi e strutturate, al netto di accordi sindacali e nodi contrattuali che ancora devono essere smarcati per rendere realmente fattibile queste iniziative, sperimenteranno le ferie libere, concedendo ai lavoratori di gestirsi in autonomia quando e quanto prenderne”.

 

  • Valori aziendali da riscoprire “Smart e remote working hanno fatto perdere un po’ di senso d’appartenenza all’azienda – continua Novelli – In alcuni casi quando l’assunzione è avvenuta durante il lockdown i professionisti non hanno nemmeno messo piede nelle aziende. Per il 2022 una delle cose su cui puntare sarà sicuramente lavorare sull’engagement delle proprie risorse per scoprire o riscoprire i valori aziendali che si sono persi in questi ultimi anni.

 

  • A tutta Generazione Z E’ la generazione dei nativi digitali, nati tra il 1997 e il 2012. “I primi di questa generazione hanno ormai passato i 20 anni e grazie alla loro propensione per tecnologia, digitale e social avranno sempre più un ruolo di spicco in molte aziende italiane. Sarà importante però – chiarisce Novelli – creare il giusto ambiente aziendale per fare in modo che questi talenti decidano di lavorare per l’azienda. Da tenere in particolare considerazione saranno i valori di diversità e inclusione oltre che di vera attenzione alla sosteniblità a cui la generazione Z è molto attenta”.

 

  •  Salari più alti…richiesti dai lavoratori Secondo le stime flash rilasciate da Eurostat a dicembre l’inflazione dei Paesi europei ha toccato il 5%, spinta dagli aumenti energetici, così come da quelli dell’agroalimentare e dei servizi. In questo scenario un importante trend di questo 2022 sarà la richiesta da parte di lavoratori e professionisti di un aumento salariale.

 

  • Tecnologia Le parole chiave in questo caso sono automation ed efficiency. “Nel mondo del lavoro e del recruiting si sta delineando sempre più la cosiddetta ‘data’ society – sostiene Novelli, Country Manager di Oliver James – ovvero una realtà in cui le decisioni verranno prese in base a risultati e insight; vale a dire veri e propri consigli che l’elaborazione corretta dei dati suggerirà al business. Nel 2022 si lavorerà molto sugli aspetti qualitativi, sull’affidabilità e sicurezza del dato, per portarlo ad un livello ‘superiore’ di efficacia ed efficienza.”

 

  • Italia catalizzatore per i professionisti esteri “Incrociando i dati dei nostri report e database a livello internazionale – spiega il country manager di Oliver James – abbiamo notato un significativo aumento di richieste da parte di professionisti stranieri per venire a lavorare in Italia. E questo in modo trasversale dai livelli manageriali più alti a quelli impiegatizi. Un trend biunivoco che dall’altra parte vede anche le aziende italiane sempre più propense ad assumere talenti provenienti dal mercato europeo e non solo.”

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