Intesa Sanpaolo: la nuova struttura della Banca dei territori è una realtà al servizio di famiglie e imprese che in 5 mesi ha erogato 20 miliardi
La nuova struttura della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, formata da 12 direzioni regionali, una nuova direzione dedicata all’agribusiness accanto alla direzione Impact e a quelle dedicate ai clienti retail e alle PMI, è stata presentata da Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori, che ha illustrato come a valle dell’integrazione di UBI Banca, la Banca dei Territori ha ampliato la propria struttura consolidando la storica vocazione del Gruppo a valorizzare le peculiarità dei territori italiani e dei settori industriali che trainano la nostra economia.
Questi i responsabili delle 12 direzioni regionali: Cristina Balbo (Emilia Romagna e Marche), Roberto Gabrielli (Veneto Ovest e Trentino Alto Adige), Pierluigi Monceri (Lazio e Abruzzo), Giuseppe Nargi (Campania, Calabria e Sicilia), Marco Nava (Lombardia Sud), Francesca Nieddu (Veneto Est e Friuli Venezia Giulia), Tito Nocentini (Lombardia Nord), Alberto Pedroli (Basilicata, Puglia e Molise), Andrea Perusin (Piemonte Sud e Liguria), Luca Severini (Toscana e Umbria), Teresio Testa (Piemonte Nord, Val d’Aosta e Sardegna) e Gianluigi Venturini (Milano e provincia).
La nuova struttura include la neo-costituita Direzione Agribusiness, guidata da Renzo Simonato, per presidiare uno dei maggiori settori produttivi italiani che rappresenta l’11% del PIL, servendo con 230 punti operativi oltre 80mila imprese clienti che valgono per il Gruppo oltre 12 miliardi di euro di impieghi, oltre alla Direzione Impact, guidata da Marco Morganti, che da diversi anni persegue gli obiettivi di impatto sociale del Gruppo con 96 punti operativi in tutta Italia, ampliando le iniziative di inclusione finanziaria per ottenere ricadute visibili sulla collettività. Per la Direzione Sales & Marketing della Divisione sono intervenuti alla presentazione Anna Roscio, responsabile Imprese e Andrea Lecce, responsabile Privati e Aziende Retail, che hanno sintetizzato le nuove iniziative del Gruppo a favore della clientela.
È questa la forma della Banca dei Territori a valle dell’integrazione e della migrazione delle strutture di UBI in Intesa Sanpaolo, che hanno riguardato 2,4 milioni di clienti, circa 1.000 filiali e 15mila dipendenti. Tale intervento è stato reso possibile grazie al contributo di tutte le funzioni aziendali di Intesa Sanpaolo e di UBI, che hanno gestito con successo una complessa transizione sotto il profilo tecnologico, operativo e formativo. La nuova Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo oggi conta su un organico di circa 50mila dipendenti, dei quali oltre la metà donne, una rete di 3.700 filiali e 13,5 milioni di clienti, una raccolta complessiva di oltre 550 miliardi di euro e impieghi per circa 250 miliardi di euro. Una struttura rinnovata e rafforzata, nel segno dell’integrazione fra la tradizione di Intesa Sanpaolo e quella di UBI che ha generato l’aumento delle direzioni regionali e nazionali allo scopo di rispondere alle specificità dei vari territori e con l’impegno di rappresentare il punto di riferimento per la crescita sostenibile dei territori al servizio di imprese e famiglie.
Alla presentazione ha partecipato inoltre Gregorio De Felice, capo economista e responsabile della Direzione Studi e Ricerche del Gruppo. Il quadro macroeconomico previsto dalla Direzione Studi e Ricerche è incoraggiante: Intesa Sanpaolo rivede al rialzo le stime di crescita del PIL al 4,6% nel 2021. A conferma di ciò la Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo ha effettuato nei primi 5 mesi dell’anno erogazioni a medio lungo termine per un valore di circa 20 miliardi di euro a favore di famiglie e imprese, con una crescita del 12% rispetto ai primi cinque mesi del 2020. Di questi, 11 miliardi sono stati erogati a PMI e imprese piccolissime. Una parte significativa, pari al 30%, di queste erogazioni ha interessato le regioni meridionali del Paese, che costituiscono per il Gruppo un importante territorio nel quale sono in atto numerose iniziative per le circa 350 mila imprese clienti che includono 160 filiere e iniziative dedicate quali il supporto alle ZES e allo sviluppo dei distretti tecnologici. Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo: “Con il completamento dell’integrazione di UBI, la migrazione della sua clientela e l’ingresso dei nuovi colleghi siamo ancora più vicini a famiglie e imprese per compiere insieme il percorso fondamentale di ripresa post Covid e per partecipare alla realizzazione del PNRR in virtù dell’impegno delle quasi 50mila persone della Banca dei Territori. Grazie alla competitività e al dinamismo di 1,2 milioni di eccellenze imprenditoriali che vediamo crescere e che affianchiamo nei loro progetti, la nostra economia sarà di nuovo in grado di realizzare un forte recupero dei valori di Pil ed export per riportare il nostro Paese ai vertici delle economie internazionali”. “A tutte queste imprese, prosegue Barrese, Intesa Sanpaolo sta dedicando nuovi strumenti di intervento finanziario e di consulenza, per favorirne – anche attraverso la creazione di nuove filiere – il percorso nell’innovazione, nell’internazionalizzazione e nel raggiungimento di quei parametri di sostenibilità e di impatto necessari per assicurare una crescita costante nel futuro. Il nostro Gruppo prosegue infatti nella costituzione di nuovi processi di filiera e del rafforzamento qualitativo di quelli in essere, strategia di cui rivendichiamo la primogenitura nel 2015 e che oggi viene diffusamente considerata come base essenziale per il rilancio dell’economia del Paese anche nell’ambito del PNRR”. Il contesto in cui si inserisce l’accresciuto ruolo della Banca dei Territori è stato illustrato da Gregorio De Felice, capo economista e responsabile della Direzione Studi e Ricerche del Gruppo Intesa Sanpaolo: l’economia italiana potrà contare su una ritrovata competitività, con un diffuso guadagno di quote di mercato dei settori manifatturieri e nel balzo della propensione all’export. La crescita dell’economia italiana prevista al 4,6% quest’anno, proseguirà ad un ritmo pari al 4% nel 2022. La transizione verso un’economia più digitalizzata e sostenibile offrirà opportunità di rafforzamento a tutto il manifatturiero (elettronica, elettrotecnica, meccanica, autoveicoli e moto). Tornerà a essere trainante la filiera delle costruzioni, grazie alla ripresa degli investimenti pubblici e agli incentivi statali. Particolarmente alto è il potenziale dei territori con specializzazioni eterogenee e complementari, forti anche di filiere di prossimità ramificate a livello locale e particolarmente diffuse nei distretti industriali. Qui infatti nascono i successi italiani sui mercati esteri, particolarmente significativi nel settore agro-alimentare, che nel 2020 ha conseguito un avanzo commerciale pari a circa 3,5 miliardi di euro.
I prossimi anni saranno decisivi per l’economia italiana. Per aumentare strutturalmente il nostro potenziale di crescita è necessario ridare slancio alla domanda interna, sbloccando i risparmi accumulati da famiglie e imprese. Il PNRR dovrà attuare un intenso processo di riforme per poter rilanciare investimenti in digitale, transizione ecologica, infrastrutture, formazione e ricerca, con un’attenzione particolare ai giovani, le donne e al Mezzogiorno. La Divisione Banca dei Territori nella sua nuova struttura non mancherà di dare il suo contributo ponendosi come obiettivi: rilanciare la fiducia delle PMI con investimenti verso digitalizzazione, transizione ecologica, internazionalizzazione e sistemi di filiera; sostenere la ripartenza accompagnando famiglie e giovani nelle scelte immobiliari, di protezione e di gestione del risparmio; estendere i servizi digitali e multicanale evoluti a supporto dei clienti.
Gli interventi per le famiglie
La propensione al risparmio degli italiani è tra le più elevate al mondo, una inclinazione che si trasmette di generazione in generazione e che comporta grandi accumuli di liquidità sui conti correnti. Se da un lato il risparmio è una importante attitudine culturale del nostro Paese, dall’altro ciò può ridurre la propensione all’indebitamento e all’investimento dei privati e delle famiglie che invece, se ben guidato, può tradursi in rendita anche per i più giovani o in opportunità per chi ha maturato un percorso finanziario nel corso del tempo. Nell’ultimo anno la giacenza sui conti correnti dei clienti privati e imprese della Divisione è molto cresciuta: le attività finanziarie dei privati ammontano a circa 455 miliardi di euro; quello delle imprese clienti della Divisione a circa 100 miliardi. Per i giovani, in particolare gli under35, Intesa Sanpaolo ha identificato soluzioni destinate ad accompagnarne i progetti di vita, specialmente nella prospettiva di superamento delle difficoltà e dei rallentamenti legati alla pandemia. Una fascia che include studenti o ricercatori, giovani lavoratori, atipici, mamme-lavoratrici, o persone che comunque hanno un lungo orizzonte potenziale di investimento. Su di essi il primo Gruppo bancario italiano intende a sua volta investire coerentemente con il ruolo sociale della banca, ma anche per accompagnarli gradualmente nelle fasi cruciali della vita. Attraverso il Fund For Impact, per esempio, Intesa Sanpaolo supporta con il microcredito alcune categorie come le neo-mamme, per incentivarle a non abbandonare il lavoro, gli studenti meritevoli, o le famiglie con figli che necessitano di dotazioni tecnologiche per lo studio. In particolare, sono gli investimenti immobiliari a definire il più grande progetto di vita privato italiano, con l’acquisto della casa, spesso la prima, grazie al mutuo ipotecario. Oggi per gli under35 Intesa Sanpaolo ha predisposto un fondo per offrire la possibilità di sottoscrivere mutui al 100% del valore dell’immobile, forte di un trend che negli ultimi anni ha visto un milione di nuovi clienti giovani scegliere Intesa Sanpaolo come partner per le proprie scelte finanziarie come il mutuo e, gradualmente, prodotti finanziari più specifici, assicurativi e previdenziali. Con 12,3 milioni di clienti privati e circa 16 miliardi di euro erogati nel 2020 e oltre 7 miliardi erogati nei primi cinque mesi 2021 Intesa Sanpaolo è leader nel mercato dei mutui che, in coerenza con i pilastri del PNRR, possono diventare anche uno degli strumenti concreti per realizzare la necessaria transizione ambientale ed ecologica grazie alla predisposizione di finanziamenti cosiddetti green poiché includono condizioni agevolate per i clienti che acquistano immobili ad alta efficienza energetica o che utilizzano il finanziamento per riqualificare edifici esistenti. Su finanziamenti a favore di progetti a impatto ambientale, già erogati per un valore di 1,4miliardi a marzo 2021, la banca devolve inoltre una quota dei propri margini. Per fronteggiare la fase di difficoltà dovuta alla pandemia Intesa Sanpaolo ha concesso moratorie sui mutui ai clienti privati per circa 25 miliardi di euro. L’educazione finanziaria, la gestione del risparmio, la cultura della tutela e il tema critico della sottoassicurazione degli italiani sono alla base delle nuove iniziative predisposte per il segmento dei clienti privati al fine di favorire un benessere inclusivo, che tenga conto delle esigenze imposte da nuove forme emerse di povertà, così come di lavoro, salute e di welfare. In tale contesto Intesa Sanpaolo ha lanciato il programma di consulenza evoluta Valore Insieme che copre tutti i bisogni di supporto, mobiliare immobiliare e passaggio generazionale; in breve tempo Valore Insieme ha superato i 120.000 clienti per oltre 45 miliardi di patrimoni in gestione collocandosi tra le piattaforme di consulenza evoluta di maggior successo in Italia. Le formule di investimento digitali tramite APP sono state rese disponibili a tutti e sono conformi alle regole ESG. Su prodotti di tale natura la clientela ha investito ad oggi quasi 20 miliardi. Le tecnologie digitali rese disponibili ai clienti e i sistemi di pagamento sono tra le più complete nel panorama nazionale con formule specifiche per i diversi bisogni: le carte di Intesa Sanpaolo consentono di pagare tramite tutte le piattaforme (Apple Pay, Google Pay, Samsung Pay, Garmin, Fitbit, Swatch Pay) e consentono l’emissione istantanea e digitale da APP. Il recente lancio della Carta Exclusive con concierge e formule assicurative all inclusive completa l’offerta dedicata alla clientela più esigente. Con l’integrazione di UBI Banca il segmento Retail del Gruppo ha aumentato il numero dei propri clienti, superando i 12 milioni tra privati e famiglie. Il segmento copre tutte le aree di business transazionale, credito, risparmio e protezione. Le risorse destinate all’erogazione di credito alla clientela famiglie ammontano ad oltre i 140 miliardi in supporto a quelle definite nel PNRR. Le filiali e i clienti sono attivamente partecipi delle iniziative di supporto al territorio tramite la piattaforma ForFunding che nel 2020 è risultata la prima in Italia per donazioni raccolte con oltre 10 milioni di euro e su cui convergono dal 2021, tramite il programma Formula, i progetti locali scelti trimestralmente da ciascuna Direzione Regionale.
Gli interventi per le Imprese
Il segmento dedicato alle Imprese clienti della Banca dei Territori serve oltre 1,2 milioni aziende clienti di micro, piccole e medie dimensioni con l’obiettivo di garantire un approccio integrato, inclusivo e trasversale rispetto a imprese capo-filiera, PMI, micro-imprese e start up, necessario per accelerare iniziative di sistema lungo la supply chain. Questo si realizza grazie all’abilitazione di progetti di innovazione e transizione sostenibile, con un impatto positivo sulla competitività domestica e internazionale delle imprese e sui loro progetti di sostenibilità, in coerenza con la rotta tracciata da PNNR. Nel corso del 2020 Intesa Sanpaolo ha fronteggiato le emergenze legate alla pandemia sostenendo la gestione degli impegni finanziari di breve termine, finanziando la liquidità e intervenendo con la sospensione delle rate e con specifici interventi sui settori più colpiti. E oggi, grazie all’integrazione di UBI, Intesa Sanpaolo si conferma la Banca delle PMI, avendo incrementato il numero dei clienti e creato importanti sinergie nel servizio, rafforzando il proprio posizionamento su alcune aree di business. Il Gruppo ha riportato in bonus circa 2.900 aziende nel primo trimestre 2021 con un percorso di attenzione alle situazioni maggiormente impattate dalla crisi, confermando il proprio ruolo di partner delle PMI: dall’attivazione delle sospensioni fin dall’inizio della pandemia, che oggi ammontano a un debito residuo di 70 miliardi di euro, alle azioni per il rilancio e la ripresa, facendo leva sulle filiere produttive del Paese. In questo quadro, il Programma Filiere, che ha attivato a oggi oltre 6 miliardi di impieghi per gli oltre 20.000 fornitori aderenti alle oltre 800 filiere costituite, rappresenta una leva centrale per il rilancio delle PMI. Inoltre, la leadership di Intesa Sanpaolo nel confirming domestico e internazionale e interamente digitale, consente ai fornitori dei capo-filiera di ottenere liquidità immediata, smobilizzando direttamente online i propri crediti. Con una quota di mercato di circa il 70% Intesa Sanpaolo ha già attivato 700 buyer e oltre 3.000 fornitori operativi. Il sostegno alle filiere produttive non può prescindere dall’accompagnamento verso la transizione sostenibile. È quindi allo studio S-Loan per la filiera, una nuova importante iniziativa per promuovere investimenti sostenibili anche a livello di filiera, che consentirà al capo-filiera e ai suoi fornitori di perseguire un obiettivo comune di sostenibilità nella richiesta del finanziamento, fruendo dei vantaggi previsti nella collaudata formula S-Loan di Intesa Sanpaolo (già erogati 1,5 miliardi di euro per progetti sostenibili e di economia circolare delle PMI) ed estendendoli a tutti gli aderenti. A ulteriore supporto delle PMI Intesa Sanpaolo ha individuato l’esigenza di protezione e tutela da parte delle imprese che hanno subito gli effetti della pandemia sui loro cicli economici e produttivi, sviluppando un programma assicurativo per la tutela del business e introducendo quindi per le PMI la copertura dai rischi connessi alle tematiche digitali e ambientali, per la crescita della digitalizzazione prevista dal PNRR. A questo tipo di imprese si rivolge il programma Motore Italia che Intesa Sanpaolo ha presentato a marzo istituendo un plafond di 50 miliardi di euro per iniziative a supporto della crescita e della liquidità finanziaria, con l’obiettivo di aiutare le PMI ad affrontare la ripresa del ciclo economico e le nuove sfide che dovrà affrontare la nostra economia, provata dalla crisi generata dalla pandemia: accelerazione dei processi di digitalizzazione, recupero dei livelli di export, ripristino delle attività di internazionalizzazione, evoluzione dei modelli di impresa in una logica sostenibile. Anche il programma Motore Italia, dunque, corrisponde a una logica integrata con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: ammontano infatti a 120 miliardi di euro le risorse aggiuntive per le PMIche il Gruppo mette a disposizione (su 400 miliardi complessivi) a integrazione delle risorse pubbliche nell’arco di tale Piano e specificatamente sulle missioni previste dal piano di rilancio del paese (ossia digitalizzazione, transizione ecologica, mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute).
L’educazione finanziaria potenzia il welfare aziendale
Novembre 18, 2024