Hybrid Working: secondo gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, le realtà italiane stanno iniziando gradualmente a ripensare i propri spazi di lavoro. Smace acronimo di Smart Work in a Smart Place, con la sua piattaforma promuove una visione diversa dell’ufficio: diffusa, flessibile e smart.
Quello dell’Hybrid Working, come riportano i dati del Politecnico, è un trend crescente anche nei vicini paesi europei come Irlanda, Francia, Lussemburgo e Belgio. Basti pensare che la sua applicazione permette di ottenere benefici anche a livello ambientale riducendo le emissioni di CO2 del 40% annuo per ogni persona.
Gli uffici italiani sono strutture obsolete e tra questi vi è una diffusa inerzia al cambiamento nonostante stiamo assistendo a una ridefinizione degli spazi. Soprattutto le start-up offrono soluzioni sperimentali per ottimizzare la fruizione degli ambienti e si avvalgono di tecnologie innovative, quali i dati analytics, Artificial Intelligence, e realtà aumentata. Gli analytics permettono di raccogliere e analizzare i dati al fine di ottimizzare i processi lavorativi; l’intelligenza artificiale consente di automatizzare alcuni processi (come la definizione automatica dello scheduling delle riunioni sulla base delle disponibilità dei partecipanti, oppure le traduzioni in tempo reale degli interventi); infine, la realtà aumentata supporta e semplifica la visualizzazione di informazioni e dati durante eventi e corsi di formazione. Rispetto ai luoghi invece, città come Milano, ma anche Roma, in particolare nella zona EUR, stanno vedendo la nascita di una nuova generazione di parchi direzionali tecnologici, luoghi che offrono spazi esterni, hub verticali trasparenti con ambienti accoglienti e funzionali, all’avanguardia. L’ambiente produttivo di queste officine creative e dinamiche si alterna a spazi verdi e ricreativi, con caffetterie e playroom, e tutti sono realizzati seguendo driver di benessere ed ecosostenibilità. Nonostante le cose si stiano muovendo, per quanto riguarda l’abitabilità dei luoghi di lavoro, i lavoratori non si dichiarano ancora pienamente soddisfatti degli aspetti legati al comfort e al benessere delle sedi. A livello tecnologico, spinta indubbiamente accelerata dalla pandemia, si assiste invece a una sempre maggior diffusione di tecnologie dedicate allo Smart Office, secondo quanto evidenziato dall’Osservatorio del Politecnico.
Per rispondere a questa esigenza, SMACE acronimo di Smart Work in a Smart Place incoraggia una filosofia che aumenti il benessere delle persone e che permetta di lavorare in luoghi bellissimi e dotati di ogni asset, e che a sua volta migliori la produttività delle aziende stesse. Una rete di strutture, ad oggi più di 150, dislocate su tutto il territorio nazionale, selezionate per offrire una diversa esperienza lavorativa. Decine i parametri considerati, anche attraverso Smace Workability Index, che assegna un punteggio tenendo conto di fattori solitamente non considerati dai tradizionali siti e indicatori.
La startup è fondata da Andrea Droghetti e Marta Romero, due giovani consulenti che hanno sperimentato durante il lockdown i vantaggi dello smart working in luoghi di interesse, e non si limita a trovare per i lavoratori solo location confortevoli e tranquille, dotate della giusta connessione, ma mira a offrire una concreta prospettiva sul futuro del lavoro.
SMACE conta attualmente 900mila euro di fatturato, la futura apertura di un headquarter in America con più di 430mila euro di servizi venduti dalla sua fondazione – 360mila euro solo nel 2022 – e ha già collaborato con 50 aziende clienti, tra cui Bending Spoons, Cluster Reply ed EY. Il team, già triplicato dai suoi inizi, conta ora 12 persone che lavorano tutte in modalità full remote ma che possono usufruire di diversi momenti di incontro tra i vari team, e nessun limite di ferie annuale. Ad attestare la crescita sono anche i riconoscimenti come l’essere risultati vincitori del bando Smart Money di Invitalia, o l’aver ricevuto il premio Innovate for Smarter Work, risultando tra le attività più innovative nel Future of Work. Non ultimo, l’essere stati selezionati nella call 3W Woman, Welfare and Worklife Balance con Acea.
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Novembre 18, 2024