15 Luglio2024

Serenis: contro ansia e stress il 93% sceglie la psicoterapia

Serenis

L’incertezza del futuro, l’instabilità economica e il percorso di studi sono le maggiori fonti di stress tra gli under 25. Inoltre, circa un giovane su 4 si dichiara molto stressato dall’uso dei social. Questo è quanto è emerso dalla ricerca condotta da BVA Doxa, prima società di ricerche di mercato in Italia, e Serenis, piattaforma digitale per il benessere mentale e centro medico autorizzato

A maggio 2024 BVA Doxa insieme a Serenis hanno svolto una ricerca che ha coinvolto 801 rispondenti di età compresa tra i 18 e i 54 anni, uomini e donne, distribuiti su tutto il territorio nazionale. Ciò che emerge dalla nuova indagine è una conferma rassicurante del trend già affiorato nel corso delle precedenti edizioni: il 93% del campione conosce la psicoterapia e circa una persona su 3 ha fatto almeno una volta nella vita una seduta. Inoltre, alla domanda “Se ne avessi bisogno in futuro, prenderesti in considerazione di fare una seduta con psicologa/o o con psicoterapeuta?”, un rispondente su 4 dichiara “Propensione totale”, in linea con le rilevazioni precedenti.

Ormai parte integrante della nostra routine, i principali social network sono stati, a loro volta, importanti protagonisti della terza indagine condotta da BVA Doxa e Serenis. Le risposte raccolte confermano Instagram, Facebook e YouTube come i social maggiormente utilizzati, con il 61% dei rispondenti che afferma di postare contenuti e interagire con altri utenti e il 17% dichiara di farlo abitualmente. L’analisi rivela che il 21% dei rispondenti utilizza “molto” 3 o più social: sono i cosiddetti heavy user social e, rispetto alla popolazione intervistata, mostrano una maggior concentrazione di uomini (54%), under 25, prevalentemente localizzati al Sud. L’utilizzo intenso dei social network da parte di giovani e giovanissimi può a sua volta tradursi in un rischio di esposizione a forti fonte di stress: l’indagine rivela che circa un giovane su 4 si dichiara stressato dall’uso dei social e, di questa percentuale, il 30% appartiene alla categoria heavy user social.

“L’indagine conferma che l’uso dei social network, in assenza di altre risorse per un confronto efficace e realistico in presenza rischia di esporre le persone ad un maggior numero di fonti di stress ed è un fenomeno che si acutizza all’aumentare della frequenza e del numero di social usati, soprattutto se come fonte esclusiva di socializzazione – spiega Martina Migliore, psicoterapeuta e Direttrice Formazione e Sviluppo di Serenis – Se è pur vero che i giovani si servono delle piattaforme social per mantenersi aggiornati sui fatti di attualità e cronaca, è importante tenere a mente che spesso un accesso estremamente diretto a tali contenuti può provocare ansia e angoscia in coloro che non dispongono degli strumenti adeguati per gestirli e analizzarli, nel caso in cui siano manchevoli fonti di confronto reali Penso, ad esempio, ai video sui conflitti attualmente in corso e alla totale esposizione di un qualsiasi utente a immagini crude e di forte impatto emotivo: difficilmente si dispone di informazioni utili per discriminare frequenza e gravità rispetto a notizie positive, non altrettanto utili ad ottenere like e visualizzazioni, come ci dice l’euristica della disponibilità. D’altra parte, poi, è bene non sottovalutare l’effetto di un confronto costante che si crea osservando le vite e i successi raggiunti dagli altri: sebbene sia risaputo che la stragrande maggioranza degli utenti attivi sui social tenda a mostrare esclusivamente l’aspetto più positivo, e talvolta artefatto, della propria vita, gli utenti più giovani possono non accorgersene e sentirsi inferiori o inadeguati rispetto ai loro coetanei. Tali sensazioni tendono spesso a sfociare in ansia, per non aver (ancora) raggiunto un determinato obiettivo, o angoscia, per non sentirsi parte di qualcosa, senza considerare che, appunto, chi condivide un evento, sceglie di condividerlo facendo una selezione a monte”.

Per quanto concerne le restanti fonti di stress che hanno un impatto diretto sulla routine quotidiana dei rispondenti, invece, circa il 60% del campione indica l’incertezza del futuro e l’aspetto economico come principali cause di ansia. Osservando in maniera più approfondita i dati, l’indagine rivela che il 78% degli under 25 considera “L’incertezza del futuro” come principale causa di stress, seguita da “Scuola/Università” (63%).

Nonostante infatti si tenda a pensare che la maggior parte di noi abbia una routine del sonno insoddisfacente, in realtà i dati della ricerca dimostrano il contrario: 3 intervistati su 4 (75%) dichiarano di dormire in media 6-8 ore a notte, mentre in generale la qualità del sonno si rivela “Buona”. È abitudine diffusa guardare la TV prima di andare a dormire (64% del totale dei rispondenti), specialmente per gli uomini (67%) e per i più adulti (70% degli over 45). Un rispondente su 5 legge un libro prima di dormire e questo target dichiara tendenzialmente una miglior qualità del riposo. Il 48% degli intervistati preferisce trascorrere un po’ di tempo sui social prima di andare a letto: approfondendo il dato, il 53% sono donne, mentre il 65% sono giovanissimi under 25. Sempre i più giovani dormono più ore a notte rispetto agli adulti: del 17% del totale che dichiara di “Dormire meno di 6 ore a notte”, la maggior parte quasi 300 rispondenti sono over 45.

Il 53% delle donne rispondenti al sondaggio, invece, preferisce trascorrere un po’ di tempo sui social prima di andare a letto, trend condiviso anche dal 65% degli under 25.

“Il sonno è fondamentale per la salute e il benessere mentale dell’individuo: è uno degli strumenti di rielaborazione della realtà più importanti che possediamo. Sentiamo spesso dire ‘Ho dormito male’, ma è un’espressione estremamente generica: può essere sinonimo di dormire poco, di dormire troppo, di farlo quando preferiremmo stare vigili o di saltare alcune fasi del sonno in seguito ad una qualità dello stesso non ottimale. Le conseguenze che possono manifestarsi nel corso del giorno vanno dall’irritabilità alla stanchezza, dalla sonnolenza alla difficoltà a concentrarsi – spiega Migliore – Il riposo, dunque, è essenziale per la salute mentale e per il benessere psicofisico in generale. Cercare di stabilire una routine di sonno regolare e di creare un ambiente confortevole per favorire un sonno riposante, la cosiddetta igiene del sonno, è imprescindibile se si vuole arrivare a condurre uno stile di vita più equilibrato e sano da un punto di vista fisico e soprattutto mentale”.

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