Il recente accoglimento dell’ordine del giorno dell’Onorevole Maria Teresa Bellucci, pone all’attenzione di tutte le Istituzioni la necessità di facilitare il ricorso ai servizi di supporto psicologico. All’interno del CTS non è presente neanche uno psicologo e finora la salute mentale ha ricevuto scarse risorse
«C’è un grande bisogno di psicologia. Un’indagine sull’impatto psicologico della pandemia nelle famiglie, promossa dall’Irccs Gaslini di Genova e guidata dal neurologo Lino Nobili, ha mostrato come l’isolamento ha causato l’insorgenza di problematiche comportamentali e sintomi di regressione nel 65% di bambini di età minore di 6 anni e nel 71% di quelli di età maggiore di 6 anni (fino a 18), tra cui problematiche comportamentali, disturbi del sonno o mancanza d’aria sono alcuni dei sintomi, spesso legati al malessere dei genitori», premette Fabio Lucidi, Preside della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’università La Sapienza di Roma. Che aggiunge: «Covid-19 non conosce confini geografici né barriere sociali: ricchi e poveri sono entrambi alla sua mercé. Tuttavia, conosciamo bene l’osservazione di Orwell che, nella fattoria, anche quando tutti gli animali sono uguali, alcuni sono più uguali degli altri. Anche di fronte alla pandemia le condizioni di svantaggio economico, sociale o sanitario rappresentano infatti un ulteriore fattore di rischio: gli ultimi dati Istat mettono in luce come lo svantaggio di chi già era in difficoltà si sia ulteriormente amplificato, sono aumentate anche le differenze di genere: tra le donne è maggiore il calo del tasso di occupazione in concomitanza al maggiore aumento del tasso di inattività. Complessivamente, a fine 2019 le persone in povertà assoluta erano 4.6 milioni, pari al 7,7% della popolazione residente. Le misure di distanziamento sociale e di isolamento necessarie per contenere la diffusione del contagio hanno alimentato le risposte disadattive di chi era a disagio e hanno determinato l’emergenza o la riacutizzazione di molti disturbi mentali, inclusi i disturbi alimentari, in particolare aumento nella popolazione femminile in età scolare o universitaria. Pedagogisti, psicologi, dirigenti scolastici e istituzioni economiche sono concordi nel ritenere che studentesse e studenti provenienti da background meno fortunati siano stati svantaggiati nel seguire con profitto le lezioni impartite a distanza e che lo siano ancora di più coloro che soffrono di qualche forma di disabilità. Vi è la preoccupazione diffusa di non poter realizzare progetti per il contrasto alla povertà educativa e la prevenzione della dispersione. L’emergenza sanitaria ha anche provocato nuove profonde ferite nella nostra comunità, proprio perché sono aumentate le situazioni disadattive relazionali. E la tanto declamata ripartenza a grande velocità quando tutto sarà finito semplicemente non potrà esserci, ma ci sarà bisogno di un percorso lungo in cui avremo bisogno di poter accedere alle migliori risorse di tutti. E in tutto questo quadro, che racconta di un grande bisogno di psicologia, essa è considerata come una sorta di cenerentola nel Servizio sanitario nazionale, assente in alcuni settori e fortemente depotenziata in altri».
Felice Damiano Torricelli, Presidente ENPAP: «Il recente accoglimento dell’ordine del giorno dell’Onorevole Maria Teresa Bellucci, pone all’attenzione di tutte le Istituzioni la necessità di facilitare il più possibile, in questa fase, il ricorso ai servizi di supporto psicologico. Sia i voucher per le famiglie che la riattivazione del Numero Verde nazionale di assistenza psicologica sarebbero comunque solo i passi iniziali nel percorso, ormai ineludibile, per rendere più accessibili i servizi per la salute mentale e il benessere psicologico dei cittadini. È necessario in questa fase drammatica per il Paese, e lo sarà ancora di più durante la fase post emergenziale quando avremo bisogno di mobilitare le migliori risorse di ognuno di noi per ripartire. Come Psicologi ci impegneremo affinché questo Ordine del giorno si concretizzi il prima possibile».
«Innanzitutto, è una presa di consapevolezza da parte di tutti. La politica, in via prioritaria, si deve confrontare con queste situazioni. C’è un ritardo clamoroso della politica rispetto all’attenzione e alla prevenzione nell’ambito della salute psicologica e mentale delle persone, oltre che alla cura e al trattamento dei disturbi e dei disagi psicologici», sottolinea l’Onorevole Maria Teresa Bellucci. Come mai accade questo? «In primis, c’è una scarsissima rappresentanza in Parlamento della nostra categoria professionale. Ciascuno di noi porta se stesso nei contesti che vive, allora non si può pensare che all’interno del Parlamento ci possa essere un’attenzione alta al benessere psicologico se non ci sono anche quelle competenze che hanno fatto di questo una scelta professionale nella vita. Tra Camere e Senato ci sono solamente 3 psicologi. Se guardiamo le legislature passate, il numero non è più alto, anzi è drammaticamente inferiore, se non pari a zero. Pensiamo, per esempio, che in questo periodo caratterizzato dalla pandemia da COVID-19, all’interno del CTS non è presente neanche uno psicologo. E questo, certamente, ha conseguenze sia sulla gestione dell’attuale crisi sanitaria, economica e sociale che, in modo più generale, sull’attività legislativa in Parlamento nel suo complesso. Purtroppo, nel sistema sanitario nazionale, la salute mentale ha ricevuto scarse risorse e rappresenta l’anello debole della nostra sanità; in Italia si investe solo il 3,5%, delle risorse destinate alla spesa sanitaria, in salute mentale, mentre in Francia, Germania e UK si stanziano dal 10 al 15% delle risorse. Il nostro sistema di protezione della salute mentale non regge, ancor più non è in grado di fronteggiare lo stress derivante dalla pandemia: questa è la prima motivazione che ho portato all’attenzione dell’esecutivo per far sì che quest’ordine del giorno venisse accettato, oltre all’aver evidenziato al Governo i dati che testimoniano l’impellente bisogno di supporto psicologico tra gli italiani, ancor più per le persone più fragili e in difficoltà. E tra questi dati, ho evidenziato anche quelli dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma: sono aumentati drammaticamente i ricoveri in neuropsichiatria infantile, si sono verificati il 30% in più di atti di autolesionismo e tentato suicidio in età evolutiva. Ma non solo, dai dati della polizia postale, sono aumentati, altresì, i reati di pedopornografia del 110%, sempre più diffuse sono le challenge pericolose, insieme ad un incremento della vendita di sostanze stupefacenti attraverso il deep web e, anche, mediante strumenti di messaggistica istantanea. Non possiamo non tenere in considerazione queste problematiche ed è necessario che le Istituzioni intervengano in modo tempestivo».
Ma quando, Onorevole Bellucci, questo Ordine del giorno entrerà nella quotidianità degli italiani, dando così la possibilità alle famiglie con minori di 18 anni di poter accedere a un voucher psicologico? «Mi auguro presto, e lotterò affinché sia così. Affinché questo accada in tempi rapidi, però, c’è necessità di una spinta, come quella che può dare ENPAP e come quella che può dare ognuno di noi scrivendo al Governo e ai Ministeri competenti affinché questo Ordine del Giorno diventi, sulla base dell’impegno assunto, realtà di cui beneficeranno tutti coloro che vi potranno accedere».
Nell’Ordine del giorno promosso dall’Onorevole Maria Teresa Bellucci e accolto dalle Istituzioni, si chiede anche di riattivare il numero verde di supporto psicologico, aperto grazie a Psicologi volontari nella prima fase della pandemia, durante la quale ha gestito più di 50.000 chiamate, e ora chiuso, mentre avrebbe bisogno di trasformarsi in servizio strutturato e professionale.
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Novembre 18, 2024