Badacare, la nuova startup che semplifica la ricerca di assistenti familiari per anziani
Più di una famiglia su 2 cambia la propria badante ogni 12 mesi (per un turnover annuo del 65%). In tre anni di attività, Badacare ha fatto crollare la percentuale al 15%. Le badanti presenti sul portale, infatti, mantengono il proprio incarico per almeno 36 mesi, diventando dei veri e propri punti di riferimento per le famiglie. Ad oggi sono quasi 6.000 le badanti iscritte al portale, per un totale di oltre 5000 famiglie aiutate. La startup punta a chiudere il 2022 arrivando a supportare almeno 10.000 nuclei familiari.
Nata dalla necessità di rispondere ad una domanda, quella di badanti qualificate, in forte crescita, Badacare è supportata anche da Fondazione Triulza di Milano (ma il network di badanti copre tutta Italia).
Secondo dati ISTAT , circa un terzo degli over 75 italiani presenta una grave limitazione dell’autonomia, che incide talvolta sia sulle attività quotidiane di cura personale sia su quelle di vita domestica. Ricorrere all’assistenza familiare è dunque la soluzione più semplice per le famiglie, che affidano i propri genitori a colf e badanti. A certificare questa crescita di richiesta di badanti anche l’l’Inps, che nel periodo 2011-2020 ha visto queste figure passare da 310mila a 438mila (con un aumento del +41%).
Per rispondere quindi ad un mercato che vede sempre più richieste di queste figure arriva in aiuto Badacare, startup innovativa a vocazione sociale di Torino nata all’interno dell’incubatore di startup dell’Università di Torino 2i3t che, grazie ad una piattaforma proprietaria, permette alle famiglie di tutta italia di incontrare assistenti familiari con esperienza lavorativa e referenze verificate.
Nel capitale sociale di Badacare, solo lo scorso Febbraio, era entrata Jointly, piattaforma di welfare aziendale people caring che gestisce importanti brand come ENI, Enel, Fastweb, Trenord, Unicredit e molti altri ancora.
La nascita di Badacare
Badacare nasce dall’esperienza personale di Stefano Pepe, CEO e founder della startup, e della sua famiglia che ha dovuto far fronte all’inefficienza di agenzie di badanti nel trovare figure affidabili e qualificate che potessero assistere la nonna Maria, affetta da Alzheimer.
“Per più di dieci anni ho assistito alle difficoltà che la mia famiglia ha dovuto affrontare tra lavoro e impegni personali per assistere il proprio genitore. Più volte ci siamo rivolti ad agenzie di badanti riscontrando, a nostre spese, che l’intero processo era inefficiente e costoso. Queste sono le ragioni per cui nel 2019 ho deciso di fondare Badacare, con l’intento di aiutare le famiglie a trovare assistenza competente e affidabile online per anziani, malati e disabili” spiega Stefano Pepe, classe 1990, laureato in Management con una specializzazione all’Università Bocconi di Milano.
Con alle spalle oltre 5 anni di esperienza nell’area sales all’interno di importanti aziende, e come Account Manager per clienti enterprise, Stefano ha deciso di fondare Badacare anche per combattere il problema del turnover del settore dell’assistenza familiare. Più di una famiglia su 2, infatti, cambia la propria badante ogni 12 mesi (per un turnover annuo del 65% ). Questo dato dimostra che più della metà delle famiglie datrici di lavoro si trovano costrette a cambiare spesso l’assistente familiare e ciò aiuta senz’altro a comprendere la complessità del settore dell’assistenza domiciliare.
In tre anni di attività, Badacare ha fatto crollare la percentuale al 15%. Le badanti presenti sul portale, infatti, mantengono il proprio incarico per almeno 36 mesi, divenendo dei veri e propri punti di riferimento per le famiglie).
Il processo di selezione di Badacare composto da 3 step
Il punto forte di Badacare è il suo network unicamente composto da assistenti familiari qualificati e affidabili e per fare questo è necessario testare le capacità pratiche, relazionali e di affidabilità di ogni candidato attraverso colloqui e prove.
In un primo contatto con la badante vengono verificate le referenze, richiesti certificati e corsi abilitanti per la professione, verificata la reattività e la reale predisposizione alle mansioni attraverso delle esercitazioni pratiche. Dopo essere state sottoposte a un secondo step, che prevede il superamento di test di empatia e affidabilità, i candidati che hanno positivamente superato tutte le fasi di selezione vengono quindi inseriti all’interno del network di Badacare per essere assunti a servizio di famiglie e anziani.
Da parte delle famiglie non vi è alcun vincolo al servizio e totale libertà di scelta di assistenti familiari in base alle proprie esigenze: dal luogo in cui si ha bisogno dell’assistenza, alla tipologia di mansioni richieste. Ad affiancare le famiglie nella scelta non interviene solo la sofisticata piattaforma, ci sono infatti anche figure professioniste che aiutano e semplificano il processo di selezione: i Care Manager.
Obiettivi per il futuro
Il network di Badacare è in costante crescita e la startup punta a chiudere il 2022 con di più di 15.000 famiglie servite e 30.000 assistenti familiari gestiti (per arrivare a 100.000 assistenti operativi entro il 2023), in modo da poter offrire alle famiglie una instant experience, cioè un servizio di assistenza immediata nel più breve tempo possibile. Infatti, a tendere, Badacare consentirà di trovare l’assistente familiare ideale entro 30 minuti. Oggi, Badacare consente di trovare un assistente familiare adatto alle proprie esigenze familiari entro 48 ore.
Ciò sarà possibile anche grazie ad un importante investimento (previsto per il 2023) che potenzierà, attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, la piattaforma di Badacare, permettendo di individuare con ancora più precisione i profili di assistenti familiari in linea con i bisogni degli anziani.
“Badacare lavora per essere il principale network di assistenza a domicilio per le famiglie italiane grazie agli alti standard qualitativi applicati dalla società che garantiscono affidabilità, efficienza e soprattutto passione nell’aiutare le persone fragili a vivere meglio” conclude Stefano Pepe.
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