Intesa Sanpaolo ha presentato le linee guida 2021-2022 del fondo di beneficenza: Supporto psicologico a soggetti colpiti dal Covid, inserimento lavorativo e sostegno ai giovani in situazione di difficoltà
A seguito del messaggio di apertura del presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, che ha ribadito quanto il fondo istituito nel 2016 sia modello integrante del fare impresa del gruppo, Giovanna Paladino, responsabile segreteria tecnica di presidenza Intesa Sanpaolo, ha presentato le Linee Guida del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo, il documento che ne indirizza l’attività nei prossimi due anni 2021-2022. Durante la mattinata, è stato ribadito che non si tratta di un bando ma di un’iniziativa che vede Intesa Sanpaolo come “ente ricettore di proposte”.
I focus sono stati individuati in base a un’analisi di contesto dei nuovi bisogni sociali che stanno emergendo: l’effetto della pandemia sull’economia è stato infatti consistente comportando una riduzione del pil a – 8,9% che dovrà essere recuperata a fine 2022, la gente è diventata più povera, è aumenta la disoccupazione, il disagio giovanile e il digital divide.
Tre le tematiche prioritarie di intervento: il supporto psicologico a soggetti colpiti dalla pandemia, inserimento lavorativo e giovani. Confermati i requisiti, i tempi e le modalità di presentazione delle richieste di contributo, liberalità a fondo perduto che la Banca eroga a progetti particolarmente meritevoli. I progetti vengono individuati attraverso un processo di selezione che tiene conto del loro impatto sociale e del track record dell’ente. “La valutazione dell’ente che si presenta, continua Paladino, è funzionale a istradare il progetto e a comprendere se con le nostre scelte stiamo facendo la differenza. Non miriamo a una co progettazione ma ad una valutazione distaccata e oggettiva. Per questo ogni nostra risposta sarà corredata da una documentazione comprensiva non solo della valutazione del progetto ma anche dell’ente, in quanto pretendiamo trasparenza”.
“I focus – spiega Paladino – definiscono priorità per questo vengono definiti ogni due anni. L’emergenza non si può prevedere ma in casi simili esistono le riserve (+ 2 milioni rispetto al biennio precedente). Tuttavia i focus non escludono le restanti attività di azione, poiché cubano soltanto il 25% del plafond”. Nel 2021 saranno infatti 16 milioni di euro le risorse che il Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo, in capo alla Presidenza, potrà erogare per offrire sostegno alle persone più fragili, finanziando i progetti realizzati da enti non profit impegnati a dare una risposta ai problemi del Paese causati dalla crisi sanitaria, economica e sociale.
Concluso con successo il ciclo 2019-2020, le cui Linee Guida indicavano come prioritarie iniziative collegate ad alcune tra le problematiche più urgenti a livello nazionale, ulteriormente acuite dalla diffusione della pandemia, quali povertà educativa e dispersione scolastica, violenza sulle donne e sui minori e demenza senile.
Nello specifico, gli ambiti di intervento per il biennio 2021-2022 sono:
- il supporto psicologico ai malati di Covid e ai soggetti maggiormente colpiti dalla pandemia, come risposta a uno dei molteplici rischi legati alla pandemia Covid-19 – segnalato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – relativo alla cosiddetta pandemic fatigue, ovvero un insieme di demotivazione e fatica nel seguire i comportamenti protettivi indispensabili per fronteggiare l’emergenza sanitaria. La fatigue tende a emergere negli individui di fronte a eventi avversi, con caratteristiche di lunga durata, tali da considerare la salute mentale un problema urgente e di dimensione significativa da affrontare tanto quanto la necessità di contenere il virus. In questo ambito rientrato a titolo di esempio progetti a favore di operatori sanitari, malati di Covid-19, familiari delle vittime, anziani, caregiver, bambini, adolescenti e giovani con disturbi psichici.
- la formazione e l’inserimento lavorativo di soggetti fragili, con particolare attenzione per le nuove povertà. Uno dei pericoli post-Covid-19 sul fronte occupazionale è infatti la crescita della polarizzazione nel mondo del lavoro, con una maggioranza di persone senza gli strumenti per resistere alle crisi economiche e una minoranza sempre più avvantaggiata. A ciò si aggiungono le ripercussioni nella sfera familiare, con le donne spesso costrette a rinunciare al posto di lavoro per far fronte agli impegni di cura che cadono sulle loro spalle. In questo ambito rientrano a titolo d’esempio il sostegno a progetti a favore dei disoccupati a causa del Covid-19; formazione e inserimento lavorativo delle donne; interventi per il recupero degli inoccupati di lungo periodo e dei soggetti a bassa scolarizzazione; inserimento lavorativo delle persone con disabilità; rafforzamento delle competenze professionali e trasversali e orientamento al lavoro, ecc.
- il supporto agli adolescenti e ai giovani in situazione di fragilità, un ambito che tende a essere sottovalutato in Italia con molte tematiche ancora aperte (dispersione scolastica, Neet, disoccupazione e rischio povertà per gli under 35, ecc.) che rischiano di peggiorare ulteriormente con le conseguenze indirette dell’emergenza sanitaria. Verranno pertanto sostenuti progetti come laboratori di promozione della (ri)motivazione allo studio per coloro che intendono abbandonare il percorso d’istruzione o che hanno già deciso di non proseguire; servizi di rafforzamento delle competenze digitali e di sostegno individuale allo studio online; implementazione di misure di assistenza sociale (anche a distanza) specifiche per la fascia nel passaggio tra l’adolescenza e la giovane età; percorsi di formazione professionale e di supporto alla prosecuzione degli studi per i ragazzi più fragili in uscita dalle scuole superiori; progetti di sostegno psicologico giovanile per l’uscita dalle dipendenze (alcol, droghe, gioco online, dispositivi elettronici e social network) e dai sintomi di depressione, ansia, solitudine e dai disturbi causati dall’isolamento sociale; contrasto al bullismo e al cyberbullismo, ecc.
Oltre a queste priorità, il Fondo di Beneficenza continuerà a sostenere progetti inerenti ad altre importanti tematiche sociali come il sostegno al contrasto della povertà educativa e della violenza intra familiare in tutte le sue possibili forme, la povertà sanitaria, le disabilità fisiche e intellettive e, a livello territoriale, lo sport dilettantistico inclusivo. Una parte dello stanziamento sarà a disposizione della Banca dei Territori per il sostegno – con interventi entro i 5.000 euro – di progetti a diretto impatto locale, espressione della comunità di riferimento e individuati dalle Direzioni Regionali.
Destinatari delle risorse del Fondo saranno anche le iniziative presentate da enti religiosi per il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale a beneficio di soggetti svantaggiati e ai margini della società (area religiosa) e quelle a favore della ricerca scientifica (1 milione di euro stanziati per il contrasto alla pandemia da Covid-19) per progetti che hanno come obiettivo il miglioramento della qualità della vita delle persone con una possibile risposta a gravi problematiche o a bisogni emergenti (area medica).
“La nostra sarà un’interlocuzione ampia: siamo aperti e tutti possono accedere alla nostra rete e proporre un progetto, soprattutto quelli pilota e innovativi”, conclude Paladino.
Anche a livello internazionale, il Fondo continuerà l’attività di contrasto alla povertà nel mondo per assicurare la crescita di tutti i popoli con interventi di sostegno a progetti in paesi dove Intesa Sanpaolo opera con le proprie controllate estere, interventi in Paesi con un Indice di Sviluppo Umano basso o medio e supporto ad attività nei paesi poveri o emergenti colpiti da eventi straordinari quali terremoti, alluvioni, siccità.
L’azione del Fondo Beneficenza intende contribuire alla realizzazione degli obiettivi sociali del Piano d’Impresa della Banca e si prefigge di dare un contributo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Le candidature devono avvenire attraverso la piattaforma raggiungibile al link
Lucia Medri
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