Secondo mandato per Diego Buono alla presidenza della cassa geometri. Dopo la chiusura in positivo per il 2016-2020, il presidente illustra i nuovi obiettivi all’insegna della sostenibilità e chiede maggiore trasparenza
A seguito della riconferma per il secondo mandato di Diego Buono per altri quattro anni alla presidenza della Cassa Geometri e dopo la chiusura in positivo del bilancio 2016-2020 (più 25% secondo una stima di 35,2 milioni di euro), Buono ha dichiarato quanto l’assistenza previdenziale debba continuare ad essere obiettivo primario prestando massima attenzione alla sostenibilità sul breve e lungo percorso: «un monitoraggio costante per far sì che l’ente sia sostenibile sia come previsto dalla normativa che come richiesto da questo periodo di emergenza».
Diego Buono è stato riconfermato Presidente della Cassa Geometri dal nuovo CdA eletto dall’assemblea dei Delegati lo scorso 25 maggio 2021. Eletti anche i membri della Giunta Esecutiva composta, oltre che dal Presidente e dal Vice Presidente rieletto Renato Ferrari, dai consiglieri Carlo Cecchetelli, Carmelo Garofalo e Ilario Tesio. Per la prima volta nel Consiglio di Amministrazione dell’ente è stata nominata consigliere una donna, Francesca Muolo, classe 1974, iscritta all’Albo professionale dal 2000 e attualmente Vice Presidente del Collegio di Bari.
Sono tre i fattori principali, e in continuità coi quattro anni precedenti, che hanno potuto determinare la chiusura in positivo dell’ultimo bilancio, ha sostenuto Buono: la polivalenza e validità dell’attività professionale dei geometri, la spinta data dagli incentivi statali e l’attività messa in campo dalla cassa a sostegno della formazione. “Gli obiettivi che ci siamo dati come CdA sono all’insegna della continuità – come dimostrano anche i 10/11 dei consiglieri confermati – e sono rivolti innanzitutto alla diffusione della cultura previdenziale, all’adeguatezza delle prestazioni senza dimenticare la conseguente adeguatezza della tassazione affinché sia sempre più confacente al costo della vita”. Tra le prime modifiche, quella inerente il ristoro di parte dell’integrativo: il 40% versato viene ridato all’associato come montante contributivo. A questa si aggiunga inoltre la messa in campo del contributo volontario e l’aumento del soggettivo al 18% per implementare sempre più il cassetto previdenziale. “Nonostante questi provvedimenti mirino a un continuo adeguamento delle prestazioni, la strada da percorrere è ancora lunga. Bisogna infatti trovare nuove risorse per poter aumentare i versamenti e restituirli sottoforma di pensione”.
Sostenibilità e adeguatezza ma anche e soprattutto assistenza, non solo dal punto di vista sanitario ma a 360°, che sostenga quindi il professionista lungo tutto l’arco professionale per avere tranquillità anche in fasi emergenziali o eventi calamitosi. Continua Buono: “questi sono tutti strumenti che gli enti previdenziali devono mettere in atto considerata l’evidenza che le attività professionali sono diventate veramente difficili da percorrere”.
In un’ultima nota stampa, Buono ha dichiarato inoltre l’urgenza di un necessario intervento correttivo per sanare un’importante sperequazione. Il presidente, riferendosi alla presentazione del Durc, ha affermato quanto questa debba diventare un obbligo per tutti i professionisti e tutti i soggetti economici per dimostrare di aver regolarmente pagato i contributi previdenziali: “Il fatto che oggi alcuni possano aggirare l’obbligo di regolarità contributiva crea una situazione di concorrenza sleale che comporta un’evidente distorsione del mercato. L’obbligo di presentazione del DURC anche nei rapporti tra privati, come già avviene nel pubblico, consentirebbe di snellire le procedure in materia di costruzioni assicurando legalità e giustizia. Per questo auspichiamo che venga presa in esame una proposta di buon senso in un testo così fondamentale per il rilancio del Paese.
Un’iniziativa strutturale di trasparenza affinché chi controlla venga a sua volta controllato per permettere tanto alla pubblica amministrazione che ai cittadini e alle cittadine di avere un professionista valido sia nella propria gestione che in quella dei beni delle persone”.
Lucia Medri
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