La dichiarazione di Marco Vecchietti – Amministratore Delegato e Direttore Generale di RBM Assicurazione Salute, intervenuto agli Stati Generali della Farmacia Italiana che si sono svolti a Roma
Preganziol (TV), 8 marzo 2019 – “Serve un’alleanza organica e strutturata tra la Sanità Integrativa e le Farmacie italiane per offrire ai pazienti servizi capillari, più rapidi, ai quali accedere attraverso le diverse Forme di Sanità Integrativa, ormai mature per diventare realmente il “Secondo Pilastro della Sanità Italiana” è questa, in estrema sintesi, la proposta di Marco Vecchietti – Amministratore Delegato e Direttore Generale di RBM Assicurazione Salute, intervenuto agli Stati Generali della Farmacia Italiana che si sono svolti a Roma. Attualmente dei 39,7 miliardi di euro di spesa sanitaria pagata di tasca propria dai cittadini italiani poco più della metà (53%) si traducono in spesa per l’acquisto di beni, al cui interno la spesa per i farmaci assume una quota di assoluta rilevanza, rappresentando ben l’80,5%. Se ci concentriamo sul finanziamento della spesa farmaceutica notiamo che la quota privata è pari al 35%, valore quindi in proporzione maggiore rispetto al 26% della quota privata del finanziamento della spesa sanitaria italiana totale. Il ricorso alla spesa di tasca propria per l’acquisto di farmaci è quindi un fenomeno in continua espansione: basti pensare che nel 2018 ben 7 cittadini su 10 hanno acquistato privatamente almeno un farmaco, con una spesa media di 250 euro. Nonostante le ingenti dimensioni assunte dal fenomeno, il contributo offerto ad oggi dalla Sanità Integrativa appare ancora molto limitato: dei circa 17 miliardi di euro all’anno che gli italiani spendono di tasca propria per l’acquisto di farmaci solo 200 milioni di euro vengono intermediati dalla Sanità Integrativa in termini di rimborsi.
“Con un maggiore dialogo tra Farmacie e Sanità Integrativa si potrebbe contrastare questo fenomeno introducendo sul territorio un network convenzionato tra Assicurazioni che pagano il servizio per i propri assicurati e gli erogatori del servizio, cioè i Farmacisti. Occorrerebbe lavorare alla costruzione di un circuito di convenzionamento” spiega Vecchietti.
La Sanità Integrativa infatti, ha bisogno di presenza sul territorio, di soggetti autorevoli e professionali, che abbiano la fiducia del paziente per indirizzare al meglio le risorse sul territorio sia per quanto riguarda i farmaci che in chiave cura. Il dialogo tra farmacia e Sanità Integrativa rappresenta uno scenario importante di sviluppo futuro (un futuro tra l’altro sempre più dietro l’angolo), e una grande opportunità perché in Italia la Sanità Integrativa sta crescendo rapidamente: oggi riguarda circa 13 milioni di cittadini, e in realtà il 15% della spesa sanitaria privata pagata di tasca propria è già gestita attraverso la Sanità Integrativa.
Attualmente dei quasi 6 miliardi di euro di spesa sanitaria privata intermediata solo il 3% si traduce in spesa farmaceutica intermediata: una quota davvero minima e dalla cui espansione si potrebbero ricavare grandi benefici.
Prevenzione e diagnosi precoce: oggi la Sanità Integrativa investe il 10% dei suoi finanziamenti in diagnosi precoce del cittadino e lo fa attraverso strutture territoriali, con tassi di rispondenza e di utilizzo degli assicurati di quasi il 70%. Si tratta di percentuali elevatissime rispetto, ad esempio, agli screening pubblici perché la Sanità Integrativa è molto flessibile nel garantire l’accesso a questi protocolli e molto capillare sul territorio. Anche la diagnosi precoce e la prevenzione possono essere un ambito di lavoro comune importante tra farmacie e Sanità Integrativa per rendere più facilmente reperibili referti e informazioni cliniche, integrarsi con il sistema del fascicolo sanitario elettronico e avviare la gestione di alcuni screening di base, routinari a bassa intensità, che possono rappresentare una base molto utile anche per la personalizzazione delle coperture assicurative da parte della Sanità integrativa.
“Un’altra delle aree chiave della Sanità Integrativa – ha concluso Vecchietti – riguarda poi la gestione della cronicità e della non autosufficienza e anche in questo caso un rapporto sinergico e organico con le farmacie per l’assistenza al paziente sul territorio potrebbe rappresentare una tessera fondamentale per completare il mosaico della farmacia dei servizi. Su tutte queste tematiche la Sanità Integrativa è pronta a fare la propria parte per garantire una fruizione più efficiente ed efficace del Diritto alla Salute dei cittadini.”
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