Dal Festival della Dottrina sociale della Chiesa, arriva una proposta nazionale che vede al centro la condivisione costruttiva da parte di tutti i lavoratori per un welfare collaborativo
Nessuna soluzione preconfezionata o data per scontato, imposta come modello senza che questa sia il frutto di uno scambio interlocutorio e di confronto. Questa è la necessità ribadita durante gli interventi avuti luogo a Verona durante il Festival della Dottrina sociale della Chiesa. Come evidenziato nell’articolo di Francesco Dal Mas apparso su Avvenire: recedere in materia di welfare, vuol dire recedere in umanità, questo è quanto ha ribadito il Professor Tiziano Vecchiato della Fondazione Zancan.
Solidarietà e inclusione sono le direttrici di buone pratiche da attuare e che hanno trovato applicazione nel progetto BoRoFra, un laboratorio musicale settimanale svolto nei centri di accoglienza per richiedenti protezione internazionale, gestiti dalla Cooperativa Sociale Porto Alegre di Rovigo. Da qui deriva il nome del gruppo (ensamble) BO.RO.FRA formato da richiedenti e operatori sociali delle strutture di Bosaro, Rovigo e Frassinelle. Questa esperienza è stata infatti scelta dall’Ordine degli Assistenti sociali perché, come dimostrato dalla Presidente Mirella Zambello, va nella direzione della valorizzazione delle persone in condizione di fragilità attraverso esperienze di rete e di capillarità sul territorio.
In virtù della tematica di questa edizione che sottolinea la polifonia sociale, ovvero “più voci armoniche sono preferibili agli acuti di bravi solisti”, all’evento sono stati infatti presentati esempi che mirano a parlare di welfare, come sintesi tra carità e giustizia. “Il riferimento non è più un singolo individuo, ma una comunità. La sfida che desideriamo affrontare con il Festival DSC 2019 è mettere insieme presenze diverse per costruire il passaggio dalla significatività individuale alla polifonia sociale. Così possiamo costruire un nuovo tessuto sociale”.
L’intervento del sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha indicato come al centro della legge di stabilità stia la disabilità e la lotta alle dipendenze, alle quali sono stati destinati 600 milioni di euro al fine di affrontare tanto le trasformazioni del mondo del lavoro che i conflitti sociali. Secondo Baretta, la risposta può essere efficace solo attraverso la condivisione e la partecipazione di tutte le categorie: sindacati, partiti, territori, amministratori. Per tutti c’è una missione comune: orientare l’emergenza attraverso la sostenibilità del lavoro. “Quando si parla di lavoro da valorizzare, si parla del lavoro di tutti, cioè i lavoratori dipendenti, gli autonomi, i liberi professionisti e gli imprenditori. Tutti devono concorrere alla crescita complessiva della nazione”.
“Il Festival della Dottrina Sociale ha una sua continuità. Il prossimo anno sarà organizzato in 10 città”. Questo l’annuncio conclusivo di Monsignor Adriano Vincenzi, Coordinatore del Festival che ha rinnovato l’appuntamento al prossimo anno attraverso la sottoscrizione ufficiale e solenne della Carta dei Valori per un impegno per la propria città. Da Verona, arriva dunque una proposta nazionale che vede al centro la condivisione e la collaborazione costruttiva da parte di imprenditori, amministratori, lavoratori, esponenti della Chiesa, artisti.
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Novembre 18, 2024