Malattie che caratterizzano le età più anziane, malattie neurodegenerative e quelle mentali tra le ragioni del trend negativo
L’Ocse ha recentemente pubblicato un working paper dedicato ai livelli e ai trend delle aspettative di vita nei 28 paesi UE e in una selezione di Paesi OCSE a elevato reddito. La tendenza all’aumento della speranza di vita sta affievolendosi dal 2011; negli Stati Uniti, a esempio, l’aspettativa di vita è addirittura diminuita negli anni recenti e nel Regno Unito, in Francia, Germania, Svezia e Olanda la crescita ha subito un brusco rallentamento.
Quali le ragioni di questi trend? Il più importante fattore è rappresentato dalla maggior incidenza di malattie che caratterizzano le età più anziane. Fenomeni come le malattie respiratorie (influenza e polmoniti), infatti, hanno causato un numero maggiore di morti, in particolare in alcuni recenti inverni molto rigidi.
A questo elemento si aggiunge l’aumento di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. La crescente dipendenza da oppiacei e droghe della popolazione in età lavorativa sta inoltre provocando un elevato numero di decessi, in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
Oltre a questi fattori, legati più direttamente ai livelli di mortalità, il paper considera anche cause indirette quali il fumo, l’eccesso di consumo di alcool, i livelli di colesterolo della popolazione (fattori in diminuzione), l’obesità e il diabete (fattori in crescita), che potrebbero spiegare l’evoluzione dei trend.
Inoltre, diversi studi mostrano che la recessione economica e le politiche di austerità sono collegate con un aumento delle malattie mentali, della depressione e dei tassi di suicidio: questi elementi risultano tuttavia meno rilevanti. In effetti, Paesi come la Svezia, la Germania e l’Olanda, che hanno sperimentato negli anni recenti politiche economiche meno restrittive, hanno registrato un rallentamento più marcato dell’aumento dell’aspettativa di vita, al contrario di Paesi come la Grecia, la Spagna, il Portogallo e l’Irlanda, che hanno dovuto applicare politiche economiche particolarmente severe.
Non è chiaro se l’attuale rallentamento sia un trend di lungo periodo: ogni Paese presenta, infatti, caratteristiche particolari, da analizzare singolarmente. È evidente tuttavia che, di fronte al rapido invecchiamento della popolazione e al ripresentarsi di fattori contingenti – quali ad esempio inverni molto rigidi –, è possibile che la tendenza venga confermata negli anni a venire.
Marco Barbieri
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Novembre 18, 2024