Eiopa, Pepp, Iorp: poca Europa per la previdenza complementare. A mancare, una dimensione virtuale del mercato della previdenza complementare.
Un’autorità, un regolamento e una direttiva non fanno un mercato unico in Europa sulla previdenza complementare: l’attività dell’Eiopa (l’autorità di vigilanza europea sulla previdenza e sulle assicurazioni) è solerte, ma ancora applicata a una dimensione virtuale del mercato della previdenza complementare. Il regolamento sul Pepp (Pan European Personal Pension Product) è stato varato, ma ancora non ci sono prodotti compliant alle nuove norme omologanti. La direttiva Iorp 2 (Institution for Occupational Retirement Provision) non comprende regole imperative per i nuovi fondi pensione; certo, introduce il tema della armonizzazione (anche se l’espressione potrebbe essere avvertita come persino troppo “invadente” per i mercati nazionali della previdenza complementare), ma non prevede ruoli imperativi di controllo da parte di Eiopa.
Insomma, come ha ricordato Fausto Parente, segretario generale di Eiopa, nel corso del suo intervento al convegno svoltosi lunedì 1° aprile all’Università Lateranense (“Il recepimento della disciplina europea in materia di previdenza complementare”) “nel settore pensioni non c’è una risposta forte europea. E sarà così ancora per tanto tempo”. Questo ritardo europeo è stato sottolineato da Mauro Marè, presidente di Mefop, che ha ribadito: “Manca l’Europa”, anche se la nuova economia digitale, la sua organizzazione del lavoro frammentata e discontinua, anche lungo i confini nazionali, ha bisogno di un coordinamento sempre più forte a livello di previdenza europea. Un’esigenza forte e avvertita, ma nello stesso tempo una realtà ancora fragile. Parente e Marè ne hanno discusso con Alessandra Diotallevi, Dirigente Ufficio V, Direzione IV Dipartimento del Tesoro – Ministero dell’Economia e delle Finanze; Mario Padula, presidente Covip; Roberto Basso, Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria e il rettore dell’Università Lateranense, Vincenzo Buonomo.
Marco Barbieri
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Novembre 18, 2024